Bibliomagia

 

È uno strumento di lavoro introspettivo, con una metodologia attiva, attraverso i brani biblici, che unisce tecniche e rituali sacri.

L’obiettivo è di far emergere ed esplorare aspetti particolari e parti sconosciute di se stessi.

Il testo biblico infatti è un racconto teologico-metaforico, in cui si svelano modalità di stare al mondo, approcci di vita, parti interiori di ogni essere umano.
La Bibbia, come ogni testo sacro, vuole svelare i meccanismi profondi della psiche.

Le persone vengono coinvolte dentro il testo, lo abitano e ne diventano parte; incarnando un personaggio o un elemento della scena rappresentano il proprio mondo interiore.
Infatti, ogni personaggio biblico e ogni elemento del racconto diventano simbolo delle proprie dinamiche profonde.
Come ogni strumento spirituale, la bibliomagia facilità il passaggio dal mondo conosciuto/ visibile a quello sconosciuto/ invisibile.

 

PASSAGGI METODOLOGICI:

 

Fase 0: creare/ fare spazio

Decisivo è uno spazio iniziale meditativo.
Preparazione all’incontro, attraverso l’utilizzo di varie tecniche.
I partecipanti vengono messi in condizione dell’ascolto di sé, per una centratura interiore.
È la fase del rallentamento e della respirazione, in cui ognuno è chiamato ad entrare dentro se stesso. Il gruppo, poi permette di creare il cosiddetto campo spirituale. Uno spazio di connessione che apre alla dimensione trascendentale.

 

Fase 1: fare contatto

Fondamentale è il contatto profondo con il brano biblico.
Lettura personale del brano (tre volte).
Lettura comunitaria del brano (tre volte).
Meditazione con visualizzazione del brano.
Respirazione del testo sacro.
Risonanza interiore, in cui ognuno lascia emergere gli insight sollecitati dal testo.

 

Fase 2: dare corpo

Ingresso nello spazio comune e contatto corporeo con la narrazione.
Ascolto profondo di se stessi, stando nel campo costituito dalla presenza interiore dei partecipanti.
Ognuno abita un personaggio o un elemento del testo, dando voce a ciò che si rappresenta: chi sono e cosa svolgo in quel ruolo.

Segue la messa in scena del racconto biblico, da parte di alcuni del gruppo, attraverso tecniche simboliche.
Altri tornano a posto e partecipano indirettamente, mantenendo il campo spirituale.

Quando è opportuno, sono possibili ulteriori passaggi di drammatizzazione, grazie all’intervento delle persone esterne, che non hanno partecipato direttamente alla rappresentazione.
Quando necessario è altresì possibile allargare lo sguardo al sistema familiare in cui si appartiene, provando a collocare anche i propri cari nella scena.

 

Fase 3: accogliere e liberare

Passaggio dell’Interiorizzazione silenziosa.
Assorbimento della messa in scena attraverso movimenti corporei.
Condivisione dei partecipanti e rilettura dell’esperienza.

Rituale finale. Ogni bibliomagia si conclude con un rito simbolico, dove si raccoglie e si libera tutta la forza spirituale del brano biblico.

 

Fase 4: vivere

L’esperienza non si conclude con le tre ore circa dell’incontro, ma continua a lavorare interiormente nei giorni successivi.
Grazie all’entrata nella Parola viva, i partecipanti riceveranno “input interiori”, potranno sentire movimenti e svelamenti.
La Parola, con la sua efficacia, continuerà a lavorare nel cuore, nel corpo, nella mente, ma soprattutto nell’Anima delle persone.

 

FACILITATORE

Le persone che conducono la bibliomagia sono esperti della relazione d’aiuto, formati per l’ascolto del mondo interiore, con una competenza di tecniche corporee e rituali sacri.
Vengono chiamate “facilitatori”, in quanto il lavoro si svolge grazie alle risorse di tutti i partecipanti, arrivate dal campo energetico del gruppo.
Il facilitatore è solo garante del metodo, gestisce i vari strumenti, permette il rispetto dei tempi, contiene e protegge il gruppo.
È strumento a servizio dello Spirito.

 

LAVORO SPIRITUALE

La Parola diventa vita.
Lo Spirito è il protagonista dell’esperienza, è Lui è il principale attore e il vero conduttore dell’incontro.
Ognuno è chiamato a compiere, nello Spirito, un viaggio interiore, un ascolto profondo di sé.
Il messaggio potente biblico, protagonista dell’incontro, è interiorizzato grazie all’esperienza personale.

 

BIBLIO: Bibbia
MAGIA: pratica di sapere spirituale, forma di superiore di conoscenza

 

Il primo termine appartiene alla tradizione spirituale cristiana. Il secondo alla tradizione spirituale laica, delle tradizione antiche.
Pertanto, il fine del bibliomagia è un lavoro interiore per un risveglio spirituale, opera della Grazia.
È la capacità dell’uomo di modificare la realtà, ma soprattutto trasformare se stesso, grazie all’osservazione più profonda, oltre le dimensioni razionali e conosciute.

 

Ogni storia biblica porta con se, diversi elementi:

 

  • Profezia/ Oracolo: una parola divina, una divinazione

  • Vocazione/ Chiamata dell’Anima: un richiamo profondo a diventare se stessi

  • Destino/ Missione: un compito da svolgere

  • Dono/ Talento: una capacità connaturata alla propria essenza

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